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Il vademecum del Datagate Il vademecum del Datagate
29/10/2013

Siccome è difficile riuscire a seguire l'evolversi di tutte le vicende e gli intrighi del caso Datagate, ecco 10 cose essenziali da sapere per cercare di mantenere un filo logico.

1)Per un decennio dopo l'11 settembre 2001 la National Securety Agency ha lavorato per ottenere accessi segreti alle comunicazioni telefoniche e via Internet e raccogliere metadati (informazioni di base:mittente, destinatario,data,ora) riuscendo ad attingere ai database di Google, Facebook, Apple, Yahoo e alle telecomunicazioni che avvengono tramite gli smartphone più diffusi. Quello che incuriosisce è che le società coinvolte negano di aver dato accesso diretto a questi dati ma sono allo stesso tempo vincolate dalla legge a non poter spiegare quali abbiano specificatamente fornito.

2)Questi metadati sono utili per la lotta al terrorismo o per altre finalità di sicurezza e solo nel caso di sospetti reali la Nsa può accedere ai contenuti di mail, SMS o telefonate.

3)Come si spiega allora questa regolamentazione con il telefono spiato di Angela Merkel le intercettazioni avvenute in Italia e in Francia o le conversazioni spiate tra i diplomatici dell'Onu o nelle varie ambasciate a Washington? In effetti non vi è per ora una spiegazione lecita in quanto l'accesso a questo tipo di dati personali esula da qualsiasi autorizzazione ricevuta dalla Nsa.

4)A questo punto viene sorge spontanea la domanda: ma allora sulla base di quale mandato agisce l'intelligence americana? La legge è apparenetemente rispettata perchè le disposizioni seguite sono quelle previste dal Patriot Act (la legge antiterrorismo post 11 settembre) e dal Foreign Intelligence Surveillance Act (la legge sullo spionaggio), ma viene facilmente aggirata accingendo da dati all'estero.

5)Per avere un'idea della quantità di dati spiati basta pensare che viene controllato l'1,6% del traffico web quotidiano, che in Francia in un mese sono state intercettate 70 milioni di telefonate e che in un solo giorno del 2012 sono state raccolte 444 mila liste di contatti da Yahoo, 105 mila da Hotmail, 82 mila da Facebook, 34 mila da Gmail e 23 mila da altre piattaforme.

6)Chi è Edward Snowden? E' l'sperto d’intelligence, fuggito con decine di migliaia di documenti classificati e ora rifugiato in Russia. La sua figura ha una valenza ambivalente: eroe per i suoi sostenitori in quanto ha sfidato il potere per svelarne le illegalità e traditore per i detrattori secondo i quali potrebbe aver venduto i segreti Usa a Russia e Cina e si è arrogato il diritto di poter decidere cosa è segreto e cosa no. Per la giustizia americana è un ladro ed è per questo stato incriminato per furto e violazione delle leggi sullo spionaggio.

7)I documenti di cui si è impossessato Snowden non si sa al momento dove si trovino esattamente, si pensa siano criptati sul web e non è chiaro come possano essere arrivati su testate come "Le Monde" avendo egli stesso dichiarato di aver svelato i segreti solamente ad un giornalista del "The Guardian". Inoltre il "The Guardian" prima di essere costretto dalle autorità inglesi a distruggere gli hard disk dove conservava i documenti, ne ha condiviso alcune copie con il "New York Times" e "ProPublica".

8)Le modalità e i tempi di pubblicazione sono decisi in modo indipendente da ogni testata giornalistica. C'è chi ha fatto un passo indietro rispetto alle richieste che faceva Snowden in questo senso, ritenendo pericolosa la scelta di ciò che voleva far uscire, mentre c'è chi senza timore di esporsi punta allo scandalo come il "The Guardian" quando ha deciso che era il momento di pubblicare la notizia dei 35 capi di Stato spiati.

9)Snowden comunica attraverso mail criptate. 

10)La differenza tra questo caso e quello di Wikileaks è che il Datagate sta facendo invece emergere una serie di profili di possibile incostituzionalità, anche se non è ancora chiaro se si tratti anche di azioni illegali. Nel caso Wikileaks invece  si trattava in larga parte di legittime comunicazioni riservate delle ambasciate Usa, la cui diffusione aveva creato imbarazzi diplomatici e non molto di più.


Fonte: La Stampa
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